Costruzione di una carena integrale

La resinatura

Fino a questo punto abbiamo lavorato solo con materiali che avemo comunemente in casa, d'ora in poi si rende necessario l'acquisto di prodotti specifici per continuare il lavoro, che sono:

- il tessuto in fibra di vetro (o carbonio, o carbon-kevlar, a seconda dei propri desideri e del portafoglio),
- il mat in fibra di vetro per i rinforzi,
- la resina epossidica (consigliata rispetto alla poliuretanica) e il relativo indurente/catalizzatore,
- il distaccante (spray o da stendere col pennello).

Per il loro acquisto consigliamo di rivolgervi a dei veri professionisti del settore e non presso un comune colorificio o un grande magazzino, perchè ci possono essere delle notevoli differenze sulle qualità dei materiali ed è fondamentale farsi guidare da qualche esperto nelle scelte.

Per quanto riguarda gli attrezzi e i materiali accessori, i principali sono:
- contenitori di plastica per miscelare,
- bilancia da cucina (precisione 1 gr),
- pennelli (che non verranno recuperati),
- guanti e occhiali,
- eventualmente un rullino in metallo.
 
Un altro suggerimento utile è quello di costruirsi un supporto in grado di sostenere la carena in modo sufficientemente rigido, così da avere entrambe le mani libere per lavorare e non mettere a contatto il manufatto con piani di lavoro o altro che potrebbero rovinarlo.

10vetroresina2Si comincia applicando il distaccante in abbondanza sul modello: servirà successivamente per facilitare la separazione della carena dallo stampo.
Poi si taglia il tessuto in fibra di vetro necessario, tenendosi abbondanti di qualche centimetro rispetto al modello. Noi abbiamo usato per fare lo strato esterno un pezzo unico, ma è possibile, se non consigliabile, comporla con pezzi più piccoli per lavorare meglio, tanto poi le sovrapposizioni saranno livellate in seguito.

9vetroresinaPassiamo quindi a miscelare la resina con l'indurente in un contenitore di plastica e a stendere il composto sul modello con un pennello in modo uniforme e relativamente abbondante, senza lasciare vuoti.
Per fare questo lavoro è opportuno lavorare al caldo, con una temperatura ambiente di almeno a 20°.
Dopo un pò di tempo (che dipende dalla quantità di indurente, dal processo di catalizzazione, dalla temperatura, ecc.) il composto comincerà ad addensarsi ed assumere uno stato "colloso", è questo il momento per stendere sopra il tessuto e farlo aderire perfettamente al modello con il pennello ed eventualmente con l'apposito rullino metallico. In questa fase l'imperativo per fare un bel lavoro è eliminare le bolle d'aria, soprattutto quelle più grandi.

11vetroresina2Dopo circa 24 ore il composito sarà indurito e, dato l'esiguo spessore, sarà comunque sufficientemente flessibile da poterlo distaccare dallo stampo.
Si procede quindi a creare degli strati ulteriori strati all'interno, sia col tessuto che col mat, rinforzando i punti più critici e cercando di raggiungere uno spessore adeguato per questo tipo di carena, non inferiore a 2-3 mm.

Rifinitura

12vetroresina3Ora si passa alla fase della stuccatura, per la quale è necessario armarsi di una grandissima dose di pazienza e di occhio allenato a vedere le imperfezioni. Se avessimo deciso sin dall'inizio di lavorare con un altro metodo, ovvero ad esempio quello di costruire uno stampo negativo, da resinare poi con un primo strato di gelcoat, questa fase sarebbe ora pressochè superflua invece, con il sistema che abbiamo scelto, la stuccatura e la rifinitura sono fasi fondamentali per ottenere un buon risultato.

13vetroresina514vetroresina4Con molta cautela si procede quindi a rifilare la carenatura lungo il perimetro, in modo da ottenere delle buone linee di contatto con il serbatoio. Per fare questo è indispensabile andare per gradi con i tagli (da eseguire con smerigliatrice angolare o con dremel con disco da taglio), verificandone progressivamente l'andatura direttamente sulla moto.

15fondo16fondo2Quando la superficie esterna della carena sarà perfettamente liscia e priva di ogni irregolarità, si potrà stendere un fondo bicomponente spray e procedere con la verniciatura.
Nel nostro caso la carena, con il fondo bicomponente già dato, è stata portata da un carrozziere che ha eseguito un lavoro a regola d'arte, contribuendo in maniera importante al risultato finale della realizzazione.

Ecco, infine, la nostra carena artigianale montata sulla moto e pronta per l'uso.

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A questo punto possiamo fare in sintesi alcune considerazioni finali e dirvi le nostre impressioni dopo quasi tre anni di uso intenso:

PRO CONTRO
Relativa economia nell'acquisto dei materiali necessari (€ 100,00 circa). Tempi di esecuzione molto dilatati (circa 3 mesi), a causa della poca professionalità e dell'impossibilità personale di dedicare dei giorni interi alla lavorazione, ma solo saltuari ritagli di tempo.
Risultato raggiunto rispetto all'aspetto visivo della moto (opinione personale). Impianto di illuminazione poco efficiente a causa dei fari scelti e della loro inclinazione data dall'alloggiamento nella carena. Questo aspetto sarebbe stato da curare maggiormente in fase realizzativa, abbiamo poi ovviato con l'installazione di faretti aggiuntivi.
Velocità di montaggio/smontaggio rispetto alla carena originale.  
Peso ridotto (circa 1,5 kg).  
A livello strutturale la carena, pur sottoposta a prove "impegnative" (lunghi viaggi autostradali e in fuoristrada, tra cui una partecipazione all'Hard Alpi Tour) ha resistito ottimamente, dimostrando come, anche lavorando in casa senza particolari attrezzature, autoclave, ecc., si possa ottenere un risultato robusto e durevole.  



Colgo l'occasione per ringraziare tutti gli amici che mi hanno aiutato e, se volete approfondire come si è sviluppata la costruzione nelle sue varie fasi, con i preziosi consigli e i suggerimenti dei componenti del forum mentre la carena prendeva forma, questo è il link:
http://freeforumzone.leonardo.it/d/9520359/Honda-Dakar-Rally-Team-Dakar-2011-equipment/discussione.aspx

dsmdommy

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